Le coliche renali
Cosa sono le coliche renali
Le coliche renali sono una manifestazione parecchio dolorosa, un disturbo delle vie urinarie che affligge da millenni la specie umana e non solo: i gatti possono frequentemente avere questi disturbo costringendo i loro proprietari a ricorrere al veterinario. Tornando al genere umano, sono stati ritrovati calcoli renali anche in una mummia egizia di 7.000 anni fa.
Proprio la presenza di calcoli renali è la causa prevalente, quasi esclusiva delle coliche renali: in tutto il mondo i presidi ospedalieri, i Pronto Soccorso affrontano quasi quotidianamente casi di coliche renali in persone che ricorrono alle cure mediche d’urgenza in preda a dolori fortissimi.
Il numero di persone che ricorrono al medico o al Pronto Soccorso, tuttavia sono ancora poca cosa rispetto a tutti coloro che hanno calcoli renali senza rendersene conto, spesso eliminandoli con la minzione senza sintomi se non, forse, un po’ di bruciore urinario a cui non si fa nemmeno molto caso.
I calcoli sono formazioni solide che si formano nelle vie urinarie e nella fattispecie nel tessuto renale in seguito all’agglomerazione ed accrescimento di materiale petroso, minerale o cristalli che precipitano e si accrescono.
In molti casi queste formazioni discendono nei tubuli che fanno defluire l’urina dai reni andando a bloccare il deflusso e provocando la ritenzione urinaria nel rene che ne patisce e aumenta la propria pressione interna: questo fenomeno porta il nome di idronefrosi, una situazione grave che necessita di un intervento medico che spesso comporta anche l’intervento chirurgico per scongiurare danni irreversibili al rene che ne è colpito.
I sintomi delle coliche renali
Quando si realizza una situazione di patimento renale, una colica, si avvertono sintomi anche severi che non passano certo inosservati:
- Forte dolore al fianco che si irradia alla schiena
- Frequente riscontro di sangue visibile nelle urine
- bruciore alla minzione
- vomito
- urine torbide e maleodoranti
Talvolta in questa situazione si instaura anche un’infezione che porta ad un notevole rialzo febbrile e che richiede una consistente terapia antibiotica che il medico, e solo lui, deciderà di instaurare. E’ molto importante non ricorrere al “fai da te” perché si rischia l’instaurazione di una resistenza batterica che poi diventa difficile da debellare.
Già solo sulla base dei sintomi e visitando il paziente il medico potrà porre la diagnosi con un buon margine di certezza ma volendo si può dimostrare la presenza dei calcoli con analisi ed esami, il più facilmente eseguibile è l’ecografia.
Come si formano i calcoli
I reni raccolgono l’acqua da eliminare anche per mantenere al giusto livello l pressione arteriosa e anche molte sostanze di scarto. Così come in un contenitore le impurità tendono a depositarsi sul fondo, anche nel rene alcune sostanze non eliminate correttamente e totalmente ristagnano e tendono ad aggregarsi, dando origine ad una massa solida, il calcolo. Molte sostanze possono dare origine a questa formazione: i calcoli più frequenti sono composti da calcio combinato con ossalato o con fosfato ma possono anche essere formati da acido urico o cistina ma sono decisamente più rari.
Occorre sempre rivolgersi al medico se si presenta sangue nelle urine, febbre, vomito, dolore intenso al fianco ed alla schiena, urina torbida e maleodorante, bruciore durante la minzione.
Quello che puoi fare da solo è bere tanta acqua, almeno 3-4 litri al giorno e, se i calcoli sono composti da acido urico, ridurre decisamente il consumo di carne, pesce, formaggi stagionati. Per fortuna non in tutti i casi la coliche renali conseguenti alla presenza di calcoli necessitano di intervento chirurgico, in molti casi il medico potrà prescrivere una terapia oltre al controllo del dolore con antidolorifici, terapie che spesso sono anche ad alta efficacia.