Come scegliere l’investimento in PIR
Cosa sono i PIR
PIR è l’acronimo di Piani individuali di risparmio e consistono in una forma di investimento con il quale la persona fisica che intende investire il proprio denaro va a finanziare una o più piccole e medie imprese che, con questo denaro, ha la possibilità di realizzare investimenti finalizzati al suo sviluppo e conseguentemente all’incremento dell’occupazione.
Si tratta, quindi, di un’opportunità di guadagno per l’investitore che guadagna, appunto sull’incremento di valutazione dell’impresa su cui ha investito, avendo con il PIR acquisito quote della stessa azienda, e contemporaneamente una possibilità per le aziende stesse di crescita che sarebbe difficile realizzare diversamente.
I PIR sono stati introdotti dal Governo con la Legge di Bilancio 2017 e hanno riscontrato un discreto successo tra gli investitori. Il rendimento che si può ottenere è interessante ma hanno insita anche una certa dose di rischio in quanto, acquisendo con l’investimento quote dell’Impresa, se questa va male si rischia una perdita e ancora peggio se l’azienda fallisce la perdita è consistente.
Quali sono i vantaggi dei PIR?
Tra i vantaggi di carattere fiscale dei PIR ricordiamo:
- Azzeramento dalla tassazione sul rendimento ma se si decide di disinvestire prima della scadenza dell’investimento, sui rendimenti percepiti fino a quel momento si deve pagare l’imposta standard del 26%
- Nel malaugurato caso di premorienza dell’investitore non sono previste imposte di successione
I benefici fiscali sui PIR sono tali per investimenti di 5 anni e, come detto, soltanto persone fisiche possono realizzare tale investimento, escluse quindi tutte le persone giuridiche. Anche la somma investita è limitata, essendo il tetto fissato a 30 mila Euro all’anno e 150 mila nell’intera vita.
Come investire in PIR
Se sei interessato ad investire in PIR ti puoi rivolgere a professionisti o Agenzie che operano sul mercato del risparmio gestito che operano attraverso Fondi comuni di investimento.
Questi sono fondi diversificati nei quali confluiscono i risparmi di più investitori, in pratica una colletta per fare investimenti, un concetto banale per comprendere di che si tratta. Da dati di Assogestione, al momento le società che operano sulla gestione del Risparmio in Italia sono 37 che offrono 64 fondi PIR. Di questi se ne contano 27 azionari, 24 bilanciati, 3 obbligazionari e 10 flessibili.
Ora sorge l’interrogativo su quali sono le società attraverso le quali investire in PIR, quali le migliori? Occorre sempre valutare i costi dell’investimento che, se troppo alti, erodono eccessivamente i rendimenti, togliendo interesse all’investimento stesso.
Difficile anche fare una statistica rispetto ai migliori rendimenti, in quanto, essendo uno strumento di investimento che ha vita da solo un anno o poco più, non presenta dati storici.
Un periodo così breve non permette, infatti una seria valutazione: un fondo può essere andato molto bene nell’anno per una serie di circostanze favorevoli che non è detto che possano ripetersi o, al contrario, non essersi sviluppato abbastanza nell’anno ma avere gettato le basi per spiccare il volo in periodi successivi.
Per questo l’unico parametro che possiamo ad oggi considerare è il costo dell’investimento. Quello che risulta meno costoso sul mercato è il Fondo AcomeA Italia P2 con spese correnti pari a 0,91%, sottoscrivibile anche Online a partire da un capitale di soli 100 Euro.
Altri Fondi presentano spese correnti superiori, ad esempio Zenit Pianeta Italia E con il 1,8% o il Fondo Amundi Sviluppo Italia B Accumulation EUR con il costo del 2,15% o, ancora, Anima Iniziativa Italia AP che ha un costo del 2,09%. Ora la scelta è solo tua, considera costi, tipo di investimento, rischi connessi e decidi cosa fare con il tuo denaro, su cosa investire e attraverso quale società se decidi di investire in PIR.