Il timore degli investitori: la Volatilità
Cosa è la volatilità
Per volatilità si intende la variazione imprevista dei mercati rispetto al valore medio e ai valori attesi dagli analisti. Questa si realizza spesso a Borsa chiusa, quando gli analisti finanziari attendono per la riapertura un certo valore dei titoli che, invece, si presenta diverso dalle attese per vari eventi imprevisti.
Evidentemente, quanto più la valutazione di un titolo oscilla verso l’alto e verso il basso, quanto minore è la sua stabilità, tanto maggiore è la volatilità. Si può dire che in una certa misura la volatilità rappresenta l’incertezza dei mercati anche in funzione di eventi geopolitici non prevedibili.
Questo è un elemento di preoccupazione per gli investitori in quanto introduce un fattore di maggiore rischio per l’investimento. Uno dei sistemi maggiormente utilizzati per misurare la volatilità dei mercati è quello che viene chiamato “Indice VIX”, collegato alla Borsa di Chicago e che indica la volatilità di uno dei maggiori indici mondiali, il S&P 500.
Per fare un esempio, in uno dei maggiori momenti di volatilità dei mercati, nel 2008, quando si realizzò il fallimento di Lehman Brothers, con lo scoppio della bolla immobiliare americana che diede il via alla crisi che stiamo conoscendo da allora, l’indice VIX toccò il massimo dagli ultimi 30 anni, attestandosi al livello stratosferico di 89 punti.
La volatilità dei mercati oggi
E’ ormai terminato il tempo in cui le Borse salivano alimentate dall’immissione di liquidità da parte delle Banche Centrali, ora i mercati funzionano in modo diverso. Dopo anni di sviluppo fermo, di inflazione azzerata e persino di recessione delle economie, un disastro dal punto di vista finanziario anche con gravi ricadute sull’occupazione e sulla qualità di vita delle famiglie, con l’aumento enorme della povertà in tanti Paesi tra cui, purtroppo il nostro, stiamo per rialzare la testa, pur con tante difficoltà.
In America la Federal Reserve ha alzato già in più riprese il tasso di interesse e l’Europa si appresta a fare altrettanto con prevedibili azioni di stretta monetaria da parte della BCE in tempi non molto lontani ma pur con la prudenza del Presidente della BCE Mario Draghi, la spinta che arriva dagli Stati Uniti potrebbe indurre un accorciamento dei tempi per l’abbandono del Qe e il rialzo dei tassi, in una situazione di ripresa economica e dell’inflazione strutturale non ancora consolidata, con il rischio di più di un passo indietro sulle economie nazionali, specialmente in quelle dei Paesi ancora in debole ripresa nel Vecchio Continente e questo genera timori e perplessità negli investitori indebolendo i mercati.
In quest’ultimo periodo l’indice VIX è tornato a risalire mentre la maggior parte degli investitori contava su una sua dormienza e questo ha generato forti timori soprattutto per i Fondi e prodotti derivati che contavano proprio su questo. L’indice VIX è salito a quota 37, il più alto degli ultimi 3 anni.
Questo indica una volatilità dei mercati preoccupante e di conseguenza molta prudenza negli investimenti. Molti piccoli investitori non sono consapevoli dell’importanza di questo indice, invece fondamentale per chi investe, ritrovandosi ad affrontare una nuova giornata con sgradite sorprese, perdite sugli investimenti realizzati.
Guardando a “ieri”, a fine gennaio, secondo la Societé Generale, tra gli investimenti circa 8 miliardi di dollari erano legati proprio all’andamento dell’indice VIX e oltre la metà di questi investimenti scommetteva proprio sulla bassa volatilità dei mercati. Tutti sappiamo come è andata a finire: in pochi giorni sono stato bruciati investimenti per miliardi di dollari.
Non solo i piccoli risparmiatori sono stati colpiti: Credit Suisse ha comunicato la liquidazione del Fondo XIV dopo aver registrato una perdita del 90% in un solo giorno. Il consiglio migliore che si può dare ai piccoli investitori è di non farsi prendere dal panico di fronte al rialzo dell’indice VIX, non badare tanto alle variazioni giornaliere e tenere fisso il timone sugli investimenti di lungo termine. Se si desidera, invece, iniziare un investimento, allora badare bene a ciò che si fa e investire laddove l’indice è poco influente e su Asset meno rischiosi e storicamente più stabili, con bassa volatilità: otterrai rendimenti inferiori ma più sicuri.